Ocst: un microchip organico per studiare i neuroni
La messa a punto di una nuova tecnologia, l’elettronica organica trasparente, capace di ottenere informazioni in merito all’attività neuronale, apre una nuova piattaforma d’indagine. Il suo sviluppo permetterà di studiare neuroni e cellule, dando la possibilità di compiere significativi passi avanti nella determinazione del funzionamento del cervello umano.
Una recente ricerca, condotta da due Istituti del Consiglio nazionale delle ricerche di Bologna, l’Istituto per lo studio dei materiali nanostrutturati (Ismn-Cnr) e l’Istituto per la sintesi organica e la fotoreattività (Isof-Cnr) e pubblicata su Nature Materials, ha dimostrato che si può stimolare l’attività neuronale, "manipolarla" e leggerla attraverso uno strumento biocompatibile: Ocst (Organic cell stimulating and sensing transistor).
Il dispositivo è costituito da un microchip organico trasparente sul quale vengono adagiate le reti neuronali, caratterizzato dalla capacità di stimolare e registrare segnali elettrici e, in prospettiva, di generare luce. Inoltre, in quanto biocompatibile, Ocst riesce a rimanere a contatto per lungo tempo con i neuroni primari senza che questi vengano danneggiati, offrendo la possibilità di comprendere il loro funzionamento e di modulare la loro attività con maggiore efficacia rispetto alle tecnologie esistenti.
In futuro la capacità di interazione tra cellule nervose e dispositivo potrebbe trovare applicazioni per la rigenerazione del tessuto nervoso periferico compromesso da incidenti traumatici, da malattie neurodegenerative come il Parkinson o nella diagnosi precoce di eventi epilettici.