Occhi puntati al cielo per ammirare la supernova dalla luminosità record
Sta diventando sempre più famosa e più luminosa, per vederla basta ormai, meteo permettendo, un buon binocolo puntato verso la costellazione dell'Orsa Maggiore. Stiamo parlando della supernova diventata la star di questa fine estate, ribattezzata SN 2011fe e scoperta il 23 agosto scorso dall'occhio del telescopio «Samuel Oschin» dell'Osservatorio di Monte Palomar.
In pratica si tratta di una possibilità davvero unica di poter osservare, quasi in diretta, la morte di una stella , una nana bianca con una massa analoga al nostro Sole, nella galassia della Girandola (M101) nella costellazione dell’Orsa Maggiore a 21 milioni di anni luce dalla Terra: la più vicina e brillante supernova degli ultimi 30 anni.
Una nana bianca si forma quando una stella grande come il nostro Sole collassa alla fine della sua esistenza riducendo drammaticamente il volume rimpicciolendosi come la Terra. Però la sua densità diventa altissima e un centimetro cubo di materia ha la massa di una tonnellata, vale a dire milioni di volte più grande di quella dell'acqua. In questo caso - spiegano gli astronomi - la materia rimasta era troppa e ciò avrebbe innescato l'esplosione.
L'eccitazione degli astronomi non è solo legata alla spettacolarità. Le supernovae sono soggetti estremamente interessanti nell'evoluzione dell'universo perché è da queste immani catastrofi generate dalla morte delle stelle che si producono gli elementi più pesanti da cui si generano poi i pianeti e la stessa vita. Anche noi siamo il frutto delle supernovae.
Ecco perché il fenomeno, ora alle sue prime battute, sarà continuamente seguito nei prossimi anni con grandi aspettative sfruttando il vantaggio della relativa vicinanza.