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Notizia del 07/05/2007

Nuova campagna per il Buon compenso del diabete (Bcd)

Per mantenere un Buon compenso del diabete (Bcd), cioè un buon controllo della glicemia e degli altri fattori di rischio associati come l’ipertensione e l’iperlipidemia, è indispensabile migliorare la comunicazione tra medico e paziente. È questo il punto di partenza dell’ultima campagna promossa dall’International diabetes federation (Idf), l’Associazione medici diabetoligi (Amd), la Società italiana di diabetologia (Sid) e alcune associazioni di volontariato, presentata a Torino lo scorso 4 maggio.

L’iniziativa è illustrata in dettaglio nel volume «Evidenze ed elementi per una efficace campagna informativa sul Buon compenso del diabete», presto consultabile anche on line all’indirizzo della campagna Bcd. È la risposta a quanto emerso da due indagini (Ipsos e Icon) del 2006, secondo le quali la consapevolezza dell’importanza del Bcd da parte dei malati e della popolazione in generale è una delle più basse d’Europa: solo il 29% dei pazienti intervistati, ad esempio, conosce il test dell’«emoglobina glicata» (il test di riferimento per il “controllo” della patologia), mentre il 75% dichiara di desiderare maggiori informazioni dal proprio medico curante.

La nuova campagna informativa è rivolta sia ai malati sia agli esperti diabetologi, che si trovano ad affrontare insieme una patologia ormai al quarto posto tra le cause di morte in Italia e nei principali Paesi industrializzati. Recentemente le Nazioni Unite hanno approvato una risoluzione che riconosce nella pandemia del diabete una grave minaccia globale: per la prima volta dunque i governi hanno preso atto che una malattia non infettiva rappresenta un pericolo tanto serio quanto le grandi epidemie infettive.

Il diabete, in effetti, è sempre più diffuso e in continua crescita: si calcola che oggi nel mondo vi siano 180 milioni di persone colpite dalla patologia. Solo in Italia i malati sono 3 milioni, con una previsione di crescita che arriva a 5 milioni nel 2025. Un dato tanto più allarmante se si considera che il rischio di mortalità per le persone con diabete è più elevato del 35% rispetto ai soggetti sani, mentre i ricoveri ospedalieri dei diabetici sono in media più lunghi del 24-67%, a seconda delle cause.

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