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Notizia del 25/10/2012

Non c'è più privacy nel mondo dei sogni

Se pensate di potervi rifugiare nel mondo dei sogni come nell'ultima oasi di assoluta intimità, ebbene, vi state sbagliando.

Ci ha pensato un team di ricercatori guidato da Yukiyasu Kamitani del Computational Laboratories di Kyoto in Giappone a scardinare anche quest'ultimo baluardo di inviolabilità della nostra mente, con un lavoro che è stato pubblicato su Nature.

Grazie alla scannerizzazione del cervello con la tecnica dell'imaging funzionale cui hanno associato la registrazione delle onde cerebrali tramite elettroencefalogramma (EEG),  sono riusciti a determinare alcuni tratti dei sogni attraverso il monitoraggio dell’attività cognitiva dei volontari.

I partecipanti all'esperimento venivano svegliati non appena si erano addormentati, gli veniva richiesto di raccontare il loro sogno per poi ritornare a dormire.  Dopo alcuni giorni i ricercatori hanno avuto a disposizione una collezione di circa 200 sogni, la maggioranza dei quali rifletteva le esperienze giornaliere, anche se qualche sogno conteneva elementi estranei,  hanno selezionato le immagini apparse più frequentemente  e da queste hanno creato 20 macro-categorie, di soggetti come uomo, donna, auto, computer, etc.. 

Gli scienziati hanno raccolto una foto per ciascuna categoria e analizzato le onde cerebrali dei partecipanti mentre le guardavano. La loro attività cognitiva successivamente è stata  comparata con le registrazioni effettuate subito dopo il risveglio.

Katami e colleghi sostengono che dall’attività emessa da alcune aree del cervello è possibile predire con una precisione del  75-80% il contenuto dei sogni.

 

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