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Notizia del 23/02/2012

Neutrini, marcia indietro?

Il comunicato stampa dell'INFN è molto stringato, ma il contenuto è "scottante": si rimette in discussione il fatto che i neutrini siano più veloci della luce.

La notizia, annunciata dal CERN il 23 settembre 2011, che i neutrini viaggiassero a una velocità di 60 nanosecondi più elevata di quella della luce, provocò scalpore, facendo parecchio discutere. E non solo il mondo gli scienziati.

Una simile affermazione metteva, infatti, in crisi i fondamenti della teoria della relatività di Einstein.  Le misurazioni erano state effettuate proiettando I fasci di neutrini dal CERNdi Ginevra  verso i rilevatori installati nei Laboratori dell'INFN del Gran Sasso, attraverso un viaggio sotterraneo di 730 km da Ginevra a L'Aquila in linea retta.  I neutrini interagiscono molto raramente con la materia, possono quindi attraversare praticamente indisturbati enormi spessori di qualsiasi materiale. 

Nonostante i ricercatori sostenessero di aver effettuato un elevato numero di prove e verifiche, prima di comunicare una notizia di tale portata, in molti da subito sostennero la necessità di proseguire nel lavoro di indagine, in particolare sulla strumentazione utilizzata.

Ed ecco che oggi, dopo una serie di notizie trapelate, viene ufficialmente affermato che: "la Collaborazione OPERA, nel corso delle verifiche dei risultati sulla misura della velocita' dei neutrini, ha identificato due effetti che potrebbero sostanzialmente influenzare i risultati riportati" e che "i due effetti possono modificare il tempo di volo dei neutrini in senso opposto".  In particolare si tratta della calibrazione dell’orologio atomico utilizzato nell’esperimento, che produrrebbe un'anomalia a favore delle misure di settembre.  Mentre il secondo effetto, legato alla trasmissione della fibra ottica all’elettronica di acquisizione dei dati, invece, è in contrasto con le misure di settembre.

Naturalmente le verifiche continuano, ma Einstein, forse, si sta lasciando sfuggire un sorriso.

 

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