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Notizia del 03/04/2007

Molecola sperimentale contro le metastasi

Lo studio all'Istituto di Candiolo

Una nuova molecola contro le metastatasi viene studiata all’Istituto per la ricerca sul cancro di Candiolo, nel torinese. Il lavoro è ancora in una fase sperimentale ma alcuni risultati ci sono già. Il gruppo di ricerca coordinato dalla Professoressa Silvia Giordano ha recentemente sviluppato un nuovo anticorpo che, in studi preclinici (ovvero sulle colture cellulari e in modelli animali), si è dimostrato molto efficace nel ridurre la crescita di tumori sperimentali e la loro disseminazione metastatica. La proteina bersagliata dall'anticorpo prende il nome di "Met", un enzima che controlla la capacità migratoria ed invasiva delle cellule tumorali e che è espresso in quantità eccessiva in molte forme di carcinomi metastatici. I risultati sono stati pubblicati sui Proceedings of the National Academy of Sciences USA, il prestigioso giornale dell'Accademia delle Scienze degli Stati Uniti. Il prossimo passo, che richiederà alcuni anni di ulteriori sperimentazioni, sarà trasferire queste conoscenze in campo clinico, ovvero provarne l'efficacia anche sull'uomo, in modo da bloccare la crescita e la metastatizzazione dei molti tumori che contengono quantità eccessive di Met.

A questa scoperta i ricercatori dell'Ircc sono arrivati osservando come le cellule di diversi tipi di tumore maligno producono in eccesso alcune proteine che, proprio a causa di questa anomala sovrabbondanza, stimolano in modo incontrollato la crescita della massa tumorale e facilitano l'insorgenza di metastasi. Talvolta queste proteine sono presenti sulla superficie delle cellule cancerose e rappresentano quindi dei bersagli molecolari che possono essere bloccati da farmaci in grado di riconoscerli e aggredirli. Nell'ambito di questi farmaci sperimentali particolarmente promettenti sono gli anticorpi, cioè molecole che interagiscono in modo specifico con le proteine anomale presenti sulla superficie delle cellule del cancro, disattivandone la funzione.

Alcuni di questi anticorpi sono già usati con successo in terapia. Per esempio, alcuni tumori della mammella, nei quali vi è una produzione eccessiva della proteina Erb-B2, possono essere trattati, in associazione alla chemioterapia convenzionale, con anticorpi contro Erb-B2. Analogamente, i tumori del colon che contengono quantità abbondanti della molecola EGFR vengono trattati con anticorpianti-EGFR.

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