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Notizia del 10/11/2005

Mitragliatrice molecolare per colpire i virus

Le ultime ricerche in termi di terapie molecolari presentate in un convegno a Torino

Logo Fondazione Biotecnologie 11 Novembre 2005 - A Torino, presso la Fondazione per le Biotecnologie, durante il convegno internazionale sul Silenziamento Genico, ricercatori provenienti da diverse nazioni e settori (medico, agrario, biologico) fanno il punto sulla scoperta di un meccanismo, comuni a tutti gli esseri viventi, il cui studio ha posto le basi per ideare nuovi strumenti di difesa contro virus e tumori.

Si chiama silenziamento genico e gli attori microRNA; sono stati scoperti all’inizio degli anni novanta studiando il colore delle petunie.

Apparentemente abbandonati dalla comunità scientifica, sono tornati alla ribalta solo un paio di anni fa dove, quando un’esplosione di ricerche ne ha dimostrato l’implicazione nello sviluppo, evoluzione, difesa dai patogeni sia nelle piante che negli animali.

Misurano qualità e quantità di lavoro nelle cellule e decidono cosa si può fare e cosa non si può fare, di tutto ciò che il patrimonio genetico propone. Agiscono come delle ganasce che impediscono l’attuazione di un determinato programma, quando un meccanismo ordinato dal patrimonio genetico deve essere bloccato, perché partito erroneamente. Per esempio, nel caso in cui siano prodotte proteine che determinano la nascita di cellule tumorali o che permettono ad una cellula infettata di propagare un’infezione virale.

I ricercatori hanno scoperto che questi sistemi possono essere sfruttati per sviluppare farmaci per controllare infezioni virali e tumori.

Le nuove armi contro le malattie passano da sistemi inusuali anche per gli stessi ricercatori: infatti, alcune scoperte hanno dimostrato che non è sufficiente una sola copia di queste molecole per ottenere l’effetto desiderato, ma bisogna colpire la cellula malata con una sequenza ripetuta di queste molecole.

Hanno costruito così una specie di mitragliatrice molecolare che diversi gruppi di ricerca stanno utilizzando in via sperimentale per combattere le malattie tumorali, come il rabdomiosarcoma che colpisce i bambini e le malattie virali che colpiscono piante ed animali.

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