Mangiare pesce previene la demenza senile
Oltre alla già ben nota attività di prevenzione delle malattie cardiovascolari, un'alimentazione ricca di pesce si rivela anche una buona assicurazione sul funzionamento del proprio cervello.
E' il risultato di uno studio condotto dall'Università Victor Segalen di Bordeaux, in Francia, e pubblicato sulla rivista British Medical Journal (BMJ).
Gli scienziati francesi hanno usato i dati di un grande studio sull'invecchiamento condotto in quel Paese. In questo modo hanno potuto scegliere 1.674 persone dell'età di 68 anni o più, che non presentavano alcuna diagnosi di demenza al momento dell'inizio della ricerca. A tutti loro è stato chiesto di compilare un questionario sulle abitudini alimentari, con un particolare riguardo per il pesce. Poi sono stati esaminati periodicamente fino a sette anni dopo per vedere se comparivano i segni di una delle forme di demenza (comprendendo anche l'Alzheimer).
I risultati, secondo l'articolo del BMJ, sono evidenti: gli anziani che mangiavano pesce almeno una volta a settimana hanno presentato un rischio molto più basso di rimanere colpiti da demenza.
Probabilmente, suggeriscono gli autori, gli acidi grassi polinsaturi contenuti nei pesci, oltre a proteggere i vasi sanguigni, hanno un qualche ruolo nel ridurre i processi infiammatori che possono avvenire nel cervello. Inoltre potrebbero favorire la protezione delle cellule nervose.
Di inviti ad aumentare il consumo di pesce negli ultimi anni ce ne sono stati tanti. Questo dovrebbe dare una grossa spinta in più anche a chi il pesce poco lo gradisce.