Malaria: nuove prospettive di intervento sulla zanzara Anopheles
Viene da un team di ricerca interamente italiano la scoperta di un batterio che vive in simbiosi con le zanzare del gruppo Anopheles che, trasportando il protozoo Plasmodium, sono responsabili della malaria, la seconda malattia infettiva al mondo per mortalità. Colpisce più di 500 milioni di persone, in prevalenza in Africa, Asia e Sud America, provocando oltre 2 milioni di morti l'anno, in prevalenza bambini.
La ricerca, coordinata dai gruppi delle Università di Camerino e dell'Università Statale di Milano, è stata condotta in collaborazione con i gruppi del Prof. Luciano Sacchi, della Facoltà di Veterinaria dell'Università di Pavia, del Prof. Alberto Alma, della Facoltà di Agraria dell'Università di Torino, e della Prof.ssa Laura Kramer, dell'Università di Parma.
Lo studio, pubblicato dalla rivista scientifica Proceedings of National Academy of Science of USA (PNAS), ha come obiettivo finale lo sviluppo di una strategia innovativa di controllo biologico, denominata "controllo simbiotico" della trasmissione di malattie infettive, grazie all'utilizzazione dei microrganismi che proliferano in associazione con insetti.
Nei laboratori coinvolti è stato identificato un batterio acetico appartenente al genere Asaia, che è stabilmente associato a diverse specie di Anopheles. Si è poi osservato che il microrganismo è in grado di colonizzare rapidamente diversi distretti corporei della zanzara, inclusi intestino e ghiandole salivari dove il plasmodio della malaria sviluppa parte del suo ciclo vitale.
Lo studio della trasmissione di questo microrganismo ha evidenziato inoltre che può essere trasmesso per via venerea dal maschio alla femmina della zanzara e, anche verticalmente dalla femmina alla progenie. Si tratta di caratteristiche molto importanti per lo sviluppo di un approccio di "controllo simbiotico" che lo rendono il candidato ideale per approcci biotecnologici di controllo della trasmissione della malaria".
Come sottolineato dal professor Alma dell'Università di Torino "la scoperta di questa peculiare associazione simbiotica ha notevoli implicazioni sia per gli studi di base dell'interazione tra microrganismi ed ospiti artropodi, sia, soprattutto, per lo sviluppo potenziale di metodiche alternative di biocontrollo di insetti vettori di importanti malattie che causano ingenti perdite economiche all'agricoltura".
Con particolare riferimento al problema malaria, Asaia appare il microrganismo ideale per veicolare all'interno del corpo della zanzara farmaci o fattori con attività anti-plasmodio che potrebbero interrompere il ciclo biologico del parassita riducendo o annullando i livelli di trasmissione della malattia all'uomo. Tale tipo d'approccio è in avanzato stato di sviluppo ad esempio per il controllo di diverse specie di tripanosomi, parassiti trasmessi da altri insetti come la mosca tse-tse. Questo studio apre tali speranze anche per il controllo simbiotico della malaria.