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Notizia del 16/07/2009

Luce "attrattiva" e luce "repulsiva"

Una luce "repulsiva" per controllare microchip e future nanomacchine: è stata messa a punto negli Stati Uniti, presso l'università di Yale, ed è descritta nell'edizione online della rivista Nature Photonics. Lo stesso gruppo di ricerca della Scuola di Ingegneria e scienze applicate di Yale, coordinato da Hong Tang, aveva scoperto precedentemente una forza "attrattiva" della luce, confermando così la teoria che dal 2005 ipotizzava l'esistenza delle due proprietà della luce.

"Adesso il quadro è completo", ha osservato Tang, e poter controllare e modulare entrambe queste proprietà apre la via a nuove applicazioni che permetteranno, ad esempio, di mettere a punto dispositivi per le telecomunicazioni più veloci e dai consumi inferiori rispetto a quelli attuali.

Poter controllare il modo in cui i fasci di luce interagiscono è interessante perchè, spiegano gli esperti, "la luce si comporta in modo opposto rispetto agli oggetti dotati di carica": vale a dire che mentre "cariche opposte si attraggono reciprocamente, fasci di luce opposti si respingono". Circuiti che utilizzano la luce anzichè l'elettricità risentirebbero inoltre in misura inferiore di interferenze nei segnali e non richiederebbero i numerosi cavi oggi indispensabili

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