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Notizia del 31/05/2010

Lo strano caso del buco nero di Andromeda

Esposti al convegno annuale dell'American Astronomical Society i risultati della ricerca su M31*

Durante il convegno annuale della American Astronomical Society, svoltosi a Miami nel maggio 2010, il professor Zhiyuan Li dello Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics (CfA) di Cambridge (Massachusetts) ha illustrato i risultati della ricerca sul comportamento del buco nero al centro della galassia di Andromeda, registrato dal telescopio spaziale Chandra a partire dal 2000.

Il 6 gennaio 2006 il buco nero di Andromeda – noto come M31* - che fino ad allora era apparso relativamente “tranquillo”, emettendo una radiazione X da 10 a 100 volte inferiore alle aspettative sulla base delle nubi di gas che lo circondano, è diventato improvvisamente centinaia di volte più brillante, facendo subito pensare all’emissione di un brust di raggi X. In seguito, il buco nero di Andromeda è rientrato in uno stato di quiete, mantenendo comunque una luminosità 10 volte superiore alla media registrata prima del 6 gennaio 2006.

Gli studiosi sono ora impegnati nella ricerca di una spiegazione del fenomeno: per quanto riguarda la maggiore luminosità, un’ipotesi fa riferimento alla cattura di venti stellari provenienti da una stella o da una nube di gas transitati nelle vicinanze; per quanto riguarda il fenomeno in sé registrato nel gennaio 2006 le ipotesi si moltiplicano e non trovano ancora conferma.

Potrebbe trattarsi di una fusione di diversi campi magnetici nel disco di accrescimento che circonda il buco nero, ma è un’ipotesi tutta da confermare.

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