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Notizia del 29/01/2014

Linfonodi "sentinella" impiegati nella lotta al melanoma

Secondo uno studio condotto dal gruppo di ricerca guidato da Monica Rodolfo, biologa dell'Unità di Immunoterapia dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e pubblicato sulla rivista Cancer Research, nei pazienti affetti da melanoma l'analisi molecolare dei "linfonodi sentinella" (i linfonodi più vicini all'area del tumore e più a rischio di metastasi) può identificare i casi a maggior rischio di recidiva nei 5 anni successivi all'intervento chirurgico di rimozione dello stesso.

In questo studio i ricercatori hanno analizzato i profili di espressione genica in biopsie di linfonodo sentinella di pazienti con melanoma, il tumore della pelle più pericoloso, dimostrando come l'aggressività della malattia, che determina se il paziente sarà guarito dopo la chirurgia o avrà una successiva recidiva, non dipende dalle caratteristiche del tumore bensì da quelle della risposta immunitaria. Questo significa che le nostre difese immunitarie sono in grado di condizionare il decorso della malattia anche nel caso dei tumori.

Questo studio rappresenta un approccio innovativo per comprendere i complessi rapporti che si instaurano tra il tumore e l'organismo che lo ospita. Riconoscere in ciascun paziente come il suo sistema immunitario reagisce al melanoma, consentirà di modulare gli interventi per ottimizzare efficacia terapeutica e spese economiche. Sarà così possibile individuare quei pazienti che, dopo l'intervento chirurgico, hanno un elevato rischio di recidiva e necessitano quindi di ulteriori terapie, evitando invece un trattamento inutile ai pazienti già guariti.

 

 

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