Le vibrisse hanno fatto la differenza per l'evoluzione dei mammiferi
Osservate il vostro gatto: le vibrisse, i sottili baffi che compaiono sul muso di molti mammiferi, vengono mosse in modo rapido e in varie direzioni, consentendo loro un eccezionale senso tattile e una straordinaria capacità di indagare l'ambiente circostante, anche al buio.
Un gruppo di ricercatori del dipartimento di psicologia dell’Università di Sheffield ha definito le vibrisse una pietra miliare nell’evoluzione dei mammiferi dai rettili.
Già nel Permiano, cioè 250 milioni di anni fa, esistevano i terapsidi, una sorta di rettili-mammiferi, di cui facevano parte i cinodonti. Studiando questi ultimi, e precisamente il genere Cynognathus, i paleontologi hanno osservato che le ossa mascellari erano perforate da piccoli pori, posti in una posizione corrispondente a quella delle vibrisse, le quali, attraverso questi canali, dovevano essere collegate al nervo trigemino.
Le vibrisse facciali si sono dimostrate un carattere evolutivo vincente: non erano possedute dai rettili ed erano capaci di aiutare i primi mammiferi a orientarsi nel buio.