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Notizia del 01/03/2006

Le settimane della scienza in Accademia

L’Accademia delle Scienze e la Cultura scientifica e tecnologica 13 - 30 marzo 2006

Planetario di Torino Sezione13 marzo 2006 ore 14.00 Sala dei Mappamondi Via Accademia delle Scienze 6

Apriticielo

Con Attilio Ferrari e Giovanni Bignami

Il primo grande planetario digitale italiano è ormai prossimo all’apertura, e sarà inserito in un museo interattivo, unico nel suo genere, a Pino Torinese, di fianco all’Osservatorio Astronomico. Questa nuova realtà sarà quindi in stretto contatto con il mondo della ricerca astronomica e spaziale.

La presentazione in anteprima presso l’Accademia permetterà di scoprire le meraviglie di Apriticielo - Planetario e Museo dell'Astronomia e dello Spazio, che permetterà ai visitatori di esplorare interattivamente ogni angolo del nostro universo. Si parlerà anche del nuovo piano spaziale europeo "Cosmic visions 2015-2025" sotto la guida esperta di Giovanni Bignami, presidente della Commissione scientifica dell'ESA.

Il cervello colorato22 Marzo 2006 ore 16.00 Sala dei Mappamondi Via Accademia delle Scienze 6

Prospettive di ricerca in neuroscienze

Tavola rotonda con Piergiorgio Strata, Fabrizio Benedetti, Lamberto Maffei e Giacomo Rizzolatti

Le neuroscienze sono uno dei campi di maggiore interesse e successo, fra le scienze contemporanee. L’integrazione fra scienze biologiche “dure” (biologia molecolare, cellulare e genetica, con le mappe sempre più raffinate dei geni espressi nel cervello), discipline comportamentali e psicologiche, nuove tecnologie di imaging del cervello funzionante sia nelle sue prestazioni normali, che nelle condizioni patologiche, permettono di definire strategie di conoscenza dei fenomeni complessi, come quelli legati alla memoria, o ad altre funzioni “superiori”. Le potenzialità offerte dalle tecnologie odierne, incentrate sulle scienze del cervello ed ai loro intrecci con le tecnologie emergenti (comunicazione, informatica, biotecnologie, nanoscienze), ci fanno intravedere un mondo possibile, senza più dolore e malattia, in cui il corpo è manipolato con macchinari appositi, lo stato d’animo con “droghe intelligenti”, la natura biologica con la terapia genetica. In questo mondo, persino la nozione di individuo, come oggi la intendiamo, potrebbe apparire obsoleta. Molti si chiedono se queste nuove conoscenze potranno non solo migliorare la qualità della vita, ma cambiare la natura umana.

Questa è forse solo fantascienza, ma ci induce a importanti riflessioni etiche e sollecita l’apertura di un fitto dialogo fra scienza e società. In questa prospettiva l’Accademia delle Scienze di Torino in collaborazione con l’Istituto Italiano di Neuroscienze nell’ambito della Settimana della Cultura Scientifica e della Settimana del Cervello organizza per il 22 marzo una tavola rotonda con i maggiori esperti del settore. Il Professor Piergiorgio Strata (Università di Torino), Presidente fra l’altro dell’Istituto Nazionale di Neuroscienze, rifletterà sulle nostre attuali conoscenze e sullo sviluppo della ricerca in Piemonte. Il Professor Lamberto Maffei, docente di Neurobiologia presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, direttore dell’Istituto di Neuroscienze del CNR di Pisa, nonché vicepresidente dell’Accademia dei Lincei, parlerà poi di un tema di grande attualità, la plasticità del sistema nervoso. Il Professor Giacomo Rizzolatti (Università di Parma) descriverà le scoperte sui “neuroni specchio”, che permettono di affrontare concettualmente e sperimentalmente vari aspetti enigmatici della mente umana e dei meccanismi biologici della nostra vita sociale. Infine il Professor Fabrizio Benedetti dell’Università di Torino parlerà dell'effetto placebo come modello ideale per studiare il rapporto mente-cervello. Nel complesso, i dati e le teorie esposte non sono soltanto un contributo essenziale alla conoscenza del cervello, ma rappresentano un ponte fra le scienze della natura e l’arte, la filosofia, le teorie del linguaggio e della coscienza. A coordinare la discussione sarà Aldo Fasolo professore di biologia dello sviluppo presso l’Università di Torino.

Franklin e il parafulmine30 Marzo 2006 ore 17.00 Sala dei Mappamondi – Via Accademia delle Scienze 6

Beniamino Franklin e L'Accademia delle Scienze Torino di Torino (nel tricentenario della nascita di Beniamino Franklin, socio dell’ Accademia)

Tavola rotonda con Sigfrido Leschiutta e Gaetano Di Modica

L’ Accademia delle Scienze di Torino nasce nel 1783 per volere di un Sovrano illuminato, Vittorio Amedeo III di Savoia, che, dopo un secolo travagliato di vicende legate alla situazione politica dell’epoca, decide di dare al suo Paese un centro di cultura in grado di esprimersi e corrispondere con altre Accademie sorte in Europa come logico sviluppo della Rivoluzione Scientifica del ‘600.

Nel suo motto “Veritas et Utilitas” si compendiano gli intendimenti di sviluppare ricerche anche ai fini della pubblica utilità: “recare qualche vantaggio alla comune società” si legge all’art. 3 delle Regie Patenti. Nell’800 si esprimono grandi Accademici: il grande teorico Amedeo Avogadro, l’unico italiano ad aver legato il suo nome a una costante universale, un grande sperimentatore, Ascanio Sobrero che sintetizzò per primo la nitroglicerina, di cui verificò le proprietà esplodenti e l’attività vasodilatatoria, e che fu il primo “fotochimico” italiano, utilizzando l’effetto della luce solare sull’essenza di trementina e isolandone un composto chimico ancora oggi usato nelle affezioni polmonari. E ancora non si dimentichi che il Museo Egizio, orgoglio di Torino, è nato da una costola dell’Accademia ed è tutt’ora ospitato nel Palazzo che Vittorio Amedeo le aveva assegnato nel 1873. In questo contesto si inserisce il legame con Beniamino Franklin, socio dell’Accademia.

Molte e diverse sono le componenti che costituirono e mantengono tuttora viva la fama di Beniamino Franklin. Uomo politico versatile, cittadino attento alle piccole ed alle grandi cose, ambasciatore con compiti difficili risolti con onore, elettricista sommo, ideatore di stufe economiche, scrittore prolifico quanto altri mai, importatore nella lontana America delle musiche del ‘700 veneziano, e, perché no, estimatore dei maccheroni e dei vermicelli e conoscitore delle parolacce in napoletano. Ognuna di queste sfaccettature si appoggiata su un fatto o su un aneddoto.

Ma tre sono i suoi legami con Torino e il Piemonte: la sua stufa è ancora prodotta a Castellamonte dopo due secoli e mezzo, un suo strumento musicale, l’armonica, fu da lui dedicata a Padre Beccarla, con il quale intrattenne per una ventina di anni una serrata corrispondenza scientifica, venata anche da riflessi personali tra due uomini che non si videro mai.

3 aprile 2006 ore 17.00 Sala dei Mappamondi - Via Accademia delle Scienze 6

La minaccia dell'influenza aviaria. Paure e realtà.

Un incontro su un tema di spinosa attualità organizzato dall'Accademia delle Scienze di Torino in collaborazione con l'Accademia di Agricoltura e l'Accademia di Medicina. Intervengono Alberto Biglino, Giulio Cantini Cortellezzi e Ferdinando Dianzani. Presiede Giuseppe Poli

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