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Notizia del 09/01/2012

La teoria della deriva dei continenti compie 100 anni

Una delle più geniali intuizioni scientifiche del XX secolo compie cento anni. Il 6 gennaio 1912, infatti, lo scienziato tedesco Alfred Wegener presentò la teoria della deriva dei continenti, l'idea che poi si modificò e si sviluppò nel modello che sta alla base della moderna geologia: la tettonica a placche.

A una riunione dell'Associazione geologica al museo Senckenberg a Francoforte, Wegener espose le sue idee di un supercontinente primordiale (Pangea) che si frantumò dando origine ai continenti che ora vediamo. Nel 1915 pubblicò il libro L'origine dei continenti e degli oceani, che è alla base del successivo sviluppo della tettonica. La sua intuizione - che nacque osservando la concordanza dei margini continentali di Sudamerica e Africa - venne accolta con interesse ma non divenne la teoria dominante della geologia sino a metà degli anni Sessanta.

Wegener dimostrò che esistono sette placche (chiamate anche zolle) più grandi, più una dozzina di più piccole e altre decine di microplacche. Le placche possono essere sia di tipo continentale che di tipo oceanico. Il loro movimento dà origine ai terremoti, alle catene vulcaniche, all'apertura e alla chiusura degli oceani e all'innalzamento di grandi catene montuose come le Alpi e l'Himalaya.

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