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Notizia del 30/10/2013

La sclerosi multipla si curerà con le cellule della pelle

Un esperimento rivoluzionario condotto da un gruppo di ricercatori dell’Istituto di Neurologia sperimentale dell’Ospedale San Raffaele di Milano e pubblicato dalla rivista Nature Communications, ha trovato una nuova cura alla sclerosi multipla che utilizza cellule della pelle.

Il team, utilizzando un metodo che è valso il Nobel a Yamanaka l’anno scorso, ha eseguito l’esperimento sui topi. In particolare, hanno trasformato cellule della pelle di topo prima in embrionali e poi in staminali neurali per poi iniettarle nel loro sistema nervoso centrale. Le cellule hanno “capito” da sole dove si trovava l’infiammazione e, una volta arrivate in loco, hanno cominciato a secernere una molecola chiamata LIF (Leukemya Inhibitor Factor). L’azione del LIF ha impedito il progredire dell’infiammazione.

Si tratta di una vera innovazione in campo medico: il fatto di poter disporre di cellule autologhe, cioè dello stesso paziente, senza quindi problemi di rigetto, e facilmente prelevabili come quelle della cute, rappresenta un enorme vantaggio. Inoltre, queste cellule hanno svolto una terapia farmacologica locale mentre fino ad oggi era solo possibile trasformare le cellule staminali nelle cellule mature desiderate, per poi iniettarle al fine di sostituire le cellule malate dello stesso tipo.

Questa grande scoperta permetterà, senza alcun tipo di effetto collaterale, di bloccare la sclerosi multipla nei casi meno gravi ed evitare il progredire della malattia nei casi di patologia avanzata.

L’ottimismo c’è ma sono necessarie ancora delle verifiche, quindi si prevede che queste cellule potranno entrare nella pratica clinica nel giro di 5-10 anni.

 

 

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