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Notizia del 13/05/2002

La salute di Dolly

Le statistiche sulla salute degli animali clonati

Il dibattito pubblico sorto intorno alla clonazione umana, ha stimolato la nascita di legislazioni in merito che coinvolge anche la clonazione animale.

Negli Stati Uniti, ad esempio, l'FDA (Food and Drug Administration) e l'USDA (il Dipartimento dell'Agricoltura statunitense) stanno discutendo in questo periodo l'eventualità di legiferare in materia di clonazione animale, quando questi e loro prodotti entrano nella catena alimentare.

Le motivazioni alla base di questi provvedimenti sono sorte intorno all'annuncio su molte riviste di difetti conseguenti la clonazione, spesso enfatizzati anche da eminenti scienziati, che temono questa tecnica possa essere utilizzata anche nell'uomo.

I dati sullo stato della salute degli animali clonati sono ancora molto pochi per poter fare delle predizioni, ci vorranno ancora molti mesi prima di poter avere una quantità di dati sufficinete per fare un'analisi attendibile.

La pecora Dolly Infatti alcuni studi hanno dimostrato che gli animali di allevamento clonati godono di buona salute, almeno per quanto è stato possibile giudicare finora, e sono in grado di riprodursi. Lo studio più lungo in questo caso, però, è di soli 15 mesi. In altri studi, invece, gli animali clonati sono andati incontro ad un elevato numero di anomalie rispetto al normale.

Le anomalie più frequenti sono congenite (cioè già presenti alla nascita) e spesso legate ad una placenta malformata o malfunzionante, riguardano in particolare morte perinatale e gigantismo.

Chi si occupa di clonazione umana fa notare come questa tecnica sia il risultato di tutta una serie molto lunga di trattamenti in vitro, durante le quali è molto facile che si verifichino delle condizioni tali da indurre delle anomalie anche senza la clonazione.

Le anomalie osservate possono presentarsi anche nella riproduzione normale, ma con minor incidenza.

La causa principale a livello molecolare sembrerebbe essere dovuta al fenomeno dell' imprinting genetico: il nostro DNA possiede delle modificazioni particolari chiamate metilazioni, che vengono azzerate subito dopo la fecondazione e ricostruite durante lo sviluppo. Il processo di azzeramento sembrerebbe non avvenire durante il processo di clonazione, e comunque presenta delle grosse anomalie.

Questo processo è molto importante perché stabilisce quali saranno i geni che potranno essere attivati durante il corso della vita.

Uno dei problemi più importanti riguarda la malnutrizione degli embrioni, dovuta proprio ad anomalie nella placenta, infatti se all'embrione vengono adeguatamente integrate le sostanze nutritizie spesso si sviluppa normalmente.

Il bilancio attuale è che l'incidenza di anomalie congenite negli animali clonati non è elevata (meno di un quarto, vedere tabella), e la maggior parte dei cloni si sviluppa normalmente fino all'età finora monitorate.

Quello che è sicura è che la tecnica è altamente imprevedibile nei risultati e la ricerca deve fare ancora molti passi per capire come mai in alcuni studi non si osservano anomalie mentre in altri la percentuale di malformazioni è elevata, e proprio questa imprevedibilità rende ancora più solide le considerazioni contro la sua applicazione per la clonazione riproduttiva umana.

Per approfondimenti: Dossier "La clonazione".

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