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Notizia del 27/08/2008

La NASA dedica a Fermi il satellite Glast

Il Gamma-ray Large Area Space Telescope (GLAST) della NASA, realizzato in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana e la partecipazione dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e dell’Istituto Nazionale di Astrofica Italiano, ha iniziato la sua missione di esplorazione dell’universo sfruttando radiazioni altamente energetiche e invisibili ai nostri occhi: i raggi gamma. Il satellite e i suoi sofisticati strumenti hanno infatti superato brillantemente i consueti controlli orbitali dopo un lancio perfetto avvenuto l’11 giugno scorso da Cape Canaveral.

La NASA ha annunciato oggi che GLAST è stato ribattezzato Fermi Gamma-ray Space Telescope, in onore del grande scienziato italiano Enrico Fermi (1901–1954), pioniere dello studio delle particelle di alta energia che, tra l’altro, intuì il meccanismo fisico per accelerare i raggi cosmici che pervadono la nostra galassia e che giungono fino a noi. "Fermi è stato il primo a intuire come le particelle cosmiche potessero essere accelerate ad alte energie, e questo lavoro fornì le fondamenta per comprendere la potenza di fenomeni che il satellite a lui dedicato osserverà" dice Paul Hertz, a capo del direttorato scientifico della NASA.

Per il commissario dell’Agenzia Spaziale Italiana Enrico Saggese "è il riconoscimento dell’eccellenza scientifica italiana in particolare nel settore della fisica delle alte energie, un campo fondamentale per comprendere le leggi che regolano l’universo". "Testimonianza, – aggiunge il vice-commissario Piero Benvenuti – dell’importante contributo che la nostra comunità scientifica e la nostra industria hanno dato e continuano a dare in questo importante settore con satelliti italianissimi quali Beppo SAX e AGILE, precursori fondamentali nella ideazione e realizzazione della missione GLAST, ora Fermi".

Gli scienziati si augurano che il satellite Fermi scopra molte nuove pulsar nella nostra galassia, e molti oggetti extragalattici (blazar e radio galassie) rilevando i processi di energia propri di quei sistemi estremamente energetici che contengono oggetti compatti come stelle di neutroni e grandi buchi neri che sono il fulcro dell’attività di migliaia di galassie e sia così capace di fornirci gli elementi necessari a “disegnare” nuove leggi della fisica.