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Notizia del 31/05/2005

La fonte dei lampi Gamma scoperta da un ricercatore italiano

Paolo Mazzali dell'Inaf di Trieste ha coordinato un team internazionale alla scoperta che i lampi gamma sono generati dall'esplosione di una gigantesca supernova

Scoperta la fonte dei misteriosi lampi Gamma: le più potenti emissioni di energia osservate nell'universo vengono generate dall'esplosione di una gigantesca supernova. La scoperta, inseguita dai ricercatori di tutto il mondo da almeno 30 anni e pubblicata su Science, porta la firma anche di un italiano. E' il professor Paolo Mazzali, dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) presso l'osservatorio di Trieste, che ha coordinato un gruppo di ricercatori internazionali provenienti dall'università di Tokyo, dall'Istituto di Astrofisica Max Planck di Garching (Germania) e dall'università di California a Berkeley. I risultati dello studio sono stati presentati negli Stati Uniti, a Minneapolis, al convegno della Società americana di astronomia.

A permettere questa osservazione sono stati due grandi telescopi situati alle Hawaii e puntati sulla supernova SN2003jd. Essi hanno fornito i dati (i primi del genere al mondo) che consentono di dare una prima conferma a quella che finora era solo una teoria: i lampi gamma hanno origine dall'esplosione di una supernova avvenuta in modo asimmetrico. Vale a dire, da una supernova il cui materiale è stato espulso lungo una direzione privilegiata e non in tutte le direzioni, come finora si era pensato.

I lampi Gamma sono inafferrabili flash, milioni e milioni di volte più brillanti del nostro Sole, prodotti da raggi X e raggi Gamma, che compaiono in modo assolutamente casuale e solo per una manciata di secondi.

L'analisi della luce emessa dalle supernovae per mezzo della spettroscopia ha consentito ai ricercatori di vedere in quale direzione viaggia il materiale stellare che ha emesso la radiazione.

E italiano era anche il satellite, il glorioso Beppo Sax, andato in pensione il 30 aprile del 2002, che fornì le prime indicazioni sui lampi gamma. Durante le sue 30mila orbite e i 65 milioni di secondi di osservazione, scoprì infatti ben 57 lampi gamma localizzati.

Una curiosità: secondo una ipotesi avanzata da Adrian Melott della Kansas University, l'estinzione di massa di circa 100 famiglie di invertebrati marini, avvenuta 440 milioni di anni fa, sarebbe stata causata da lampi di raggi gamma dovuti all'esplosione di una "vicina" (qualche migliaio di anni luce) supernova particolarmente massiccia.