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Notizia del 21/03/2004

L'infiammazione al guinzaglio

Biotecnologie e medicina

Sasha Tarakhovsky, capo di laboratorio alla Rockefeller University a New York, e il suo collaboratore Christian Schmedt hanno recentemente scoperto insieme al team del Windeyer Institute dell'University College London (UCL) un enzima chiave per fermare i processi infiammatori.

Tutti sappiamo quanto sia importante per il nostro organismo difendersi dagli attacchi di agenti esterni, come i batteri o i virus. Senza il nostro sistema immunitario, infatti, saremmo oggetto di continui insulti al nostro fisico, che porterebbero in brevissimo tempo alla morte dell'organismo stesso. Questo e', infatti, quello che spesso succede a soggetti con un sistema immunitario altamente compromesso, come nei soggetti con AIDS conclamato o alle persone sotto terapia immunosoppressiva post-trapianto.

Il processo infiammatorio aiuta l'eliminazione di agenti estranei perche' attira nel luogo dell'infezione i granulociti, le cellule del sangue deputate all'eliminazione degli invasori. Tuttavia e' anche molto importante che l'infiammazione si estingua una volta che il pericolo e' passato, o si puo' incorrere in patologie infiammatorie croniche che possono essere tanto distruttive per l'organismo quanto le patologie degli immunocompromessi.

L'enzima studiato dai gruppi di New York e Londra, Csk, e' fondamentale per il controllo dell'infiammazione, poiche' e' in grado di spegnere l'attivita' dei granulociti, permettendo il ripristino delle condizioni basali.

C'e' ancora molto da scoprire su quali siano i meccanismi attraverso i quali Csk agisca, ma esistono buone speranze che il processo infiammatorio possa essere controllato, in un futuro, artificialmente, in modo da regolarlo anche nei casi in cui, per qualche ragione ancora sconosciuta, decida di sfuggire al normale processo di auto-spegnimento.

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