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Notizia del 19/09/2005

L'immorale famiglia dei pipistrelli

A creare l'albero genealogico di un tipo di pipistrelli (nome scientifico Rhinolophus ferrumequinum) c'è da farsi venire grossi mal di testa.

Uno studio, pubblicato dalla rivista Nature e portato avanti da ricercatori della Queen Mary University di Londra, dimostra infatti che le femmine di pipistrello possono accoppiarsi con maschi che sono stati precedentemente compagni delle loro mamme, o addirittura delle loro nonne. Però viene evitato con cura l'incesto: nonostante la confusione del sistema una femmina non si accompagna mai con il suo padre. Un comportamento importante se si considera che l'accoppiamento tra individui geneticamente molto simili aumenta enormemente la possibilità di trasmissione di informazioni genetiche cattive, o patologiche.

"Una femmina di questa specie - spiega Stephen Rossiter, a capo dello studio - può accoppiarsi con un attuale compagno di sua madre, purché non sia quello che l'ha generata, il padre".

Poiché questi pipistrelli vivono in media 30 anni, è facile capire quanto la faccenda possa farsi complicata alla lunga. Ma come fanno ad evitare l'incesto? "Non lo sappiamo - continua Rossiter - ma abbiamo qualche sospetto: potrebbe essere un segnale olfattivo. Forse riconoscono la parentela genetica attraverso l'odore".

In quanto al motivo per il quale è emerso questo strano comportamento "una possibilità - spiega ancora il ricercatore - è che aumentando le relazioni di parentela all'interno di una colonia si ha un più alto grado di cooperazione e di aiuto tra i suoi membri".

La ricerca è stata condotta con tecniche di genetica che hanno permesso di ricostruire le varie parentele.

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