L'equalizzatore delle rane
C'è una razza di rane in cui i maschi, pur di attrarre le femmine, modificano la frequenza del loro canto in modo da ottenere suoni capaci di arrivare il più lontano possibile.
La curiosità di questo comportamento è che le frequenze sonore utilizzate vengono provate una dopo l'altra prima di decidere quella che meglio si adatta all'ambiente in cui si trovano.
Le rane in questione (Metaphrynella sundana) vivono in Borneo. I maschi preparano il "nido" in una cavità all'interno di un albero, piena di acqua. Qui cercano, con il loro canto, di attrarre le femmine per convincerle ad entrare, accoppiarsi e poi depositare le uova.
Ma certo farsi sentire da dentro un albero non è la cosa più facile del mondo. Ecco perchè hanno sviluppato un sistema che permette loro di modificare la frequenza del canto fino a che non sia quella perfetta per risuonare nel buco ed uscire con la massima potenza.
Lo hanno scoperto i ricercatori del Museo di Storia Naturale di Chicago assieme a quelli del Sabah Parks Research and Eucation, in Malaysia, che hanno pubblicato i loro risultati sulla rivista Nature.
Gli scienziati hanno usato un metodo semplice: hanno messo le rane maschio in un contenitore pieno d'acqua. Però il livello dell'acqua veniva cambiato di volta in volta. In questo modo i suoni venivano trasmessi in modo diverso.
Effettivamente la rana nel contenitore cominciava sempre a fare degli esperimenti: cantava a frequenze diverse, scelte a caso. Poi, quando scopriva il tono più adatto, usava solo quello. Se la quantità di acqua (e quindi la frequenza ottimale) cambiava, in poco tempo la rana ricominciava a sperimentare fino a trovare il nuovo tono.