L'Alzheimer taglia le fonti di energia ai neuroni
Un particolare danno causato dall'Alzheimer alle cellule nervose è stato individuato dai ricercatori dell'Università della Pennsylvania, negli Stati Uniti. Pubblicato sul Journal of Cell Biology, questo studio rappresenta una delle primissime spiegazioni biochimiche per i vari sintomi associati con la malattia.
La ricerca ha trovato che la Proteina precursore dell'amiloide (APP), la cui funzione naturale rimane ancora non chiara, ha una piccola parte (composta da cinquanta aminoacidi) che può raggiungere i mitocondri dei neuroni, bloccandoli completamente. Ma i mitocondri sono la vera e propria centrale elettrica delle cellule: organelli cellulari nei quali viene prodotta energia. Una volta bloccati, alla cellula non resta altro che morire.
Le proteine APP, quindi, possono "incastrarsi" nei mitocondri, soffocandoli. Ma c'è una loro parte che rimane anche fuori dal mitocondrio, e contiene la famigerata Beta-amiloide (A-beta), ben conosciuta perché proprio le placche formate da essa sono un segno distintivo dell'Alzheimer. I ricercatori americani hanno trovato che questa A-beta si stacca dal resto della proteina inserita nel mitocondrio, accumulandosi nelle cellule nervose.
Difficile dire al momento dove porterà questa scoperta. Sicuramente c'è quella che, secondo la moda attuale, potrebbe essere chiamata la "pistola fumante": un evidente danno ai mitocondri porta inevitabilmente alla morte dei neuroni.