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Notizia del 10/04/2003

In una razza di uccelli il vecchio detto "mater semper certa" è decisamente attuale

Negli uccelli esistono anche le zie, proprio quelle non sposate alle quali si affidano a volte i bambini. Succede nella specie Acrocephalus sechellensis, che si trova nelle isole Seychelles.

Alcune femmine di questa razza non si accoppiano e non depongono quindi uova. Così restano in quel nido sovraffollato che caratterizza questa razza e provvedono a curare i piccoli. Però stanno molto attente a non allevare uccellini che non siano loro diretti parenti.

Naturalmente basarsi solo sull'aspetto esteriore dei piccoli non deve essere un sistema molto efficiente. Ed allora come fanno queste "zie" ad indovinare così bene quali uccellini accudire e quali lasciare perdere? La cosa si complica molto di più se si considera che in questi uccelli il tasso di infedeltà è così alto da fare paura al più accanito club per scambio di coppie del mondo.

Terry Burke, dell'Università di Sheffield in Gran Bretagna, pensa di aver trovato la risposta, come racconta sulla rivista Nature di questa settimana.

Una tipica zia, secondo il suo studio, accudisce gli uccellini solo dopo averli attentamente osservati nei loro primi giorni di vita. Vede chi è la femmina che dà loro da mangiare, poi osserva se è la stessa che continua a curarli. Solo a questo punto, se quella madre è imparentata con lei, comincierà a prendersi cura dei piccoli.

Un sistema abbastanza semplice ed efficiente. Ma la cosa curiosa è un'altra: le zie non degnano neanche di uno sguardo il maschio che periodicamente viene a portare cibo agli uccellini. Sanno perfettamente che, con il comportamento allegro che vige da quelle parti, la paternità è tutt'altro che sicura. Quindi, saggiamente, considerano inutile seguire il maschio, anche se è un loro parente. Almeno le madri sono sempre certe, appunto.

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