Il vino riduce il rischio di un secondo infarto
Per qualcuno la storia del vino che previene le malattie cardiovascolari sembrerà un vero tormentone, comunque ora ce n'è un altro capitolo: uno studio francese pubblicato sulla rivista Circulation ha puntato questa volta l'attenzione non sulle persone sane, ma su chi aveva già avuto un primo infarto.
Utilizzando i dati della ricerca "Lyon Diet Hearth Study", Michel De Lorgeril, dell'Università di Grenoble, in Francia, ha valutato, assieme ai suoi colleghi, 353 uomini di età compresa tra 40 e 60 anni. Tutti avevano avuto un infarto, ma la scelta è stata fatta in modo da avere un gruppo molto omogeneo: la gravità del primo attacco cardiaco era più o meno la stessa, come anche le terapie seguite.
I 353 uomini sono stati seguiti per quattro anni, durante i quali 104 di loro sono stati colpiti da complicazioni (un nuovo infarto, un ictus o un'insufficienza cardiaca). 34 di questi casi hanno interessato persone astemie, mentre 18 sono avvenuti tra quelli che bevevano circa due bicchieri di vino al giorno. Solo 16, infine, tra quelli che consumavano quattro bicchieri al giorno.
In termini percentuali significa che chi beve quei quattro bicchieri si ritrova un rischio di secondo infarto ridotto addirittura della metà rispetto ai non bevitori.
Naturalmente il discorso alcol va sempre preso con le dovute cautele. Certo, le ricerche hanno dimostrato in modo sempre più chiaro che il vino ha un effetto protettivo contro l'infarto. Ma si parla sempre di quantità moderate. Quattro bicchieri al giorno, ad esempio, non sono altro che un quantitativo normale per un accompagnamento ai pasti. Oltre queste quantità, però, gli effetti dannosi dell'alcol cominciano a superare qualsiasi effetto positivo del vino.