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Notizia del 11/09/2002

Il pacemaker va in pensione?

Terapia genica per restituire al cuore il suo ritmo

Il pacemaker elettronico, il piccolo strumento che riesce a fornire al cuore di persone malate il giusto ritmo per battere, potrebbe avere, se non i giorni, gli anni contati.

Scienziati dell'Università americana Johns Hopkins sono infatti riusciti, attraverso la terapia genica, a trasformare alcune cellule cardiache e renderle capaci di "battere il tempo".

Nell'embrione tutte le cellule del cuore sanno svolgere questa funzione, ma poi, durante lo sviluppo, questa capacità viene via via soppressa, e rimane solo in un piccolo gruppo di esse, che, attraverso impulsi elettrici, formeranno il punto in cui ha origine il battito cardiaco. Queste cellule "ad orologeria" possono funzionare male, o essere danneggiate, e si rende necessario sostituire il loro battito con quello di un apparecchio elettronico.

I ricercatori americani, che hanno pubblicato i loro risultati su Nature, sono però riusciti, su animali da laboratorio, a rimuovere quella soppressione che impedisce alle altre cellule cardiache di generare il proprio battito. In questo modo, attraverso una terapia genetica che è andata ad influire sul DNA, alcune delle cellule del cuore sono tornate a lanciare i segnali elettrici del battito cardiaco, rendendo quindi superfluo il pacemaker.

Difficile dire quando questa terapia potrà essere applicata agli esseri umani, ma la prospettiva è quella di una valida, e persino più economica, alternativa all'uso del celebre apparecchio.