Notizie

Notizia del 14/01/2014

Il naso elettronico col fiuto per le diagnosi

E’ noto ormai da tempo che l’olfatto aiuti a individuare alcune malattie. Per esempio: il respiro di un bambino con infezione da streptococchi ha un sentore metallico, l’urina dei malati di diabete ha odore dolciastro e il loro respiro odora di acetone. E’ proprio nel campo della diagnostica medica che troverebbero applicazione i “nasi elettronici”, dei dispositivi dotati di sensori che reagiscono alla presenza di determinate sostanze volatili fornendo segnali che vengono poi interpretati opportunamente da un sistema di elaborazione.

Gli studi a tale riguardo sono numerosissimi. Ad esempio un gruppo di scienziati dell’Università di Riga ha presentato l’impiego di un apparecchio commerciale, il Cyranose 320, per rivelare a posteriori la presenza di cancro al polmoni. Lo strumento ha individuato il 96% dei casi di cancro, con un 9% di falsi positivi. Un altro lavoro dello stesso gruppo di ricercatori ha riguardato lo studio di determinati composti organici volatili (metanolo, etanolo e idrocarburi) presenti nel respiro di volontari sani e di pazienti con cancro ai polmoni o altre affezioni polmonari. E’ risultato che nei malati di cancro i livelli di metanolo, etanolo, decano e dodecano nel respiro risultano decisamente inferiori rispetto a tutti gli altri, fornendo così una utile indicazione diagnostica in tempi assai più brevi delle analisi tradizionali.

I nasi elettronici trovano applicazione anche in altri campi, in particolare nell’industria alimentare per il riconoscimento della freschezza dei prodotti e per la rilevazione della presenza di contaminanti, come pure nell’industria farmaceutica e in quella della cosmesi.

 

 

Suggerimenti