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Notizia del 13/10/2008

Il Museo di anatomia di Torino tra i «tesori nascosti» di «Nature»

Museo anatomia interno Il 9 ottobre «Nature» (vol. 455) ha dedicato un’intera pagina al Museo di anatomia «Luigi Rolando» di Torino. Nella rubrica dedicata ai «Tesori nascosti» Alison Abbott, corrispondente dall’Europa della prestigiosa rivista scientifica, si esprime in toni entusiastici: «Il Museo», scrive, «ha molti oggetti di valore, ma la sua collezione di neuroscienze è eccezionale», comprende modelli «meravigliosi» e serie davvero «deliziose». Le sale museali, prosegue la Abbott, «sono ristrutturate in modo da conservare l’atmosfera originale, risalente al 1830, quando Luigi Rolando per la prima volta le aprì al pubblico. Ricordano le navate di una chiesa, in omaggio allo spirito positivistico che pervadeva la Torino del XIX secolo e che vedeva nella scienza la nuova religione. Le bacheche affollate di oggetti giacciono in nicchie situate nelle cappelle laterali, con ritratti di famosi anatomisti (come Andrea Vesalio e Marcello Malpighi) che campeggiano dalle lunette come santi». E non mancano «quattro vasche di marmo, riempite in passato con fluidi necessari alle preparazioni anatomiche, al posto dell’acqua santa».

La «vasta» collezione di «memorabilia» è descritta dalla Abbott con dovizia di particolari e ampi cenni storici alla Torino post-unità d’Italia, alle controverse teorie di Cesare Lombroso e alla strenua opposizione che alle medesime fece Carlo Giacomini (il cui cervello e scheletro sono ancora oggi conservati nel Museo torinese).

L’articolo di «Nature» giunge a ennesima conferma dell’inestimabile valore delle collezioni scientifiche dell’Università di Torino, a cui l’originale scelta espositiva dei curatori del Museo «Luigi Rolando» dà il migliore risalto.

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