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Notizia del 09/03/2004

La febbre nei bambini: il tocco del medico

Quando si trovano davanti un bambino con la febbre, i pediatri non sempre seguono le cosiddette linee guida (procedimenti standard nazionali o internazionali per valutare una patologia e le sue possibili complicanze), ma spesso si basano sul loro giudizio individuale. A quanto pare se la cavano proprio bene, almeno a giudicare da uno studio condotto dall'Università della California a San Francisco e pubblicato sulla rivista Journal of American Medical Association.

Il punto è che un bambino con la febbre, soprattutto se molto piccolo, potrebbe avere qualcosa di serio, oppure no. Le linee guida americane (lo studio è stato condotto negli USA) prevedono un certo gruppo di provvedimenti, tra i quali il ricovero in ospedale in alcuni casi.

Studiando 3.066 bambini di tre mesi o anche meno che avevano avuto febbre superiore ai 38 gradi, i ricercatori californiani sono andati a vedere come si erano comportati i pediatri. Solo il 42% dei medici aveva seguito perfettamente le linee guida, mentre gli altri si erano basati più sul loro giudizio individuale per stabilire se servivano antibiotici o un ricovero oppure niente.

I risultati sono molto interessanti: le situazioni più serie sono state individuate, e trattate correttamente, allo stesso modo sia dai medici che aderivano strettamente ai protocolli sia da quelli che facevano un po' più "all'antica". Però questi ultimi hanno ordinato meno ricoveri, meno esami, ed hanno anche somministrato meno medicine.

In altri termini, il giudizio del medico è ancora ben attuale.

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