Il GPS dei passeri
Il senso di orientamento degli uccelli, o almeno di alcuni di essi, sarebbe molto più complesso del previsto, capace di integrare informazioni differenti fino ad avere un vero "sistema di posizionamento globale" che non ha bisogno di satelliti e ricevitori.
Un esperimento che ha dato risultati molto curiosi è stato portato avanti dalla Lund University, in Svezia. I ricercatori, che hanno pubblicato i loro risultati sulla rivista Current Biology, hanno fatto un brutto scherzo ad un certo numero di uccelli migratori, i Passeri dalla corona bianca. Questi uccellini trascorrono l'estate in Canada e si spostano nel sud degli Stati Uniti durante l'inverno, compiendo un viaggio di alcune migliaia di chilometri.
Poco prima della migrazione verso sud, alcuni esemplari sono stati catturati e portati con un rompighiaccio in altri luoghi, spostandoli sia ad est che a nord. Alcuni di loro sono stati addirittura lasciati liberi esattamente nel punto dove si trova il polo nord magnetico.
Lo spostamento non è da poco, visto che ha coinvolto sia la latitudine che la longitudine. Abbastanza per dare grossi mal di testa ai marinai di un tempo. Ma per i passeri le cose non sono state così difficili: in poco tempo tutti si sono orientati in modo da tornare verso la zona in cui trascorrono il periodo estivo. Anziché cercare la rotta verso gli Stati Uniti, hanno prima deciso di tornare al punto di partenza.
Come hanno fatto a sapere anche a che longitudine erano stati spostati? Per gli uomini fu tutt'altro che uno scherzo (vedi approfondimento). Secondo i ricercatori svedesi lo strumento più importante messo in opera dai passeri potrebbe essere la combinazione di astronomia e magnetismo. Il polo nord magnetico (dove puntano le bussole) è infatti spostato rispetto al polo nord geografico (ottenibile con l'osservazione delle stelle). Misurare entrambi i poli e valutare la differenza potrebbe permettere ai passeri, e probabilmente ad altri uccelli, di sapere molto di più sulla loro posizione.