Il cellulare e il tumore al cervello: un mito da sfatare?
In netta contrapposizione con quanto affermato appena tre mesi fa da uno studio svedese, un gruppo di ricercatori della Tokyo Women’s Medical University ha affermato che l’utilizzo dei telefoni cellulari non aumenterebbe il rischio di ammalarsi di cancro al cervello. Finanziata con quasi 12 milioni di euro, la ricerca del giapponese Naohito Yamaguchi ha analizzato i casi di 322 pazienti malati di tumore cerebrale (colpiti dai tre più diffusi tipi di tumore al cervello: glioma, meningioma e adenoma pituitario) e di 683 volontari sani. Lo studio ha tenuto conto del numero di anni trascorsi utilizzando il cellulare e del tempo speso parlando al telefonino ogni giorno.
«Abbiamo monitorato la radiazione prodotta da diversi tipi di cellulare, distinguendo tra quattro diverse categorie di potenza emessa - ha spiegato Yamaguchi - quindi abbiamo analizzato come queste radiazioni influenzassero differenti aree del cervello, tenendo conto della complessa struttura di quest’organo». Un tipo di approccio innovativo che ha permesso di verificare che il cervello non assorbe in maniera uniforme la potenza irraggiata e che non vi è associazione diretta tra l’uso del telefonino e il cancro.
Un risultato che sarebbe molto rassicurante se non fosse che i dati raccolti suggeriscono la probabilità dell’insorgere di effetti a lungo termine. Probabilità sulla quale si concentreranno ora gli studi dell’équipe, la cui volontà è quella di fornire una risposta certa entro la fine del 2008.