Guerra biologica contro un pericoloso microbo
C'è un particolare batterio, l'Escherichia coli, che per lo più se ne sta tranquillo, come ospite nell'intestino. Ma alcune sue varianti genetiche sono molto pericolose per l'uomo, ed hanno determinato in passato diversi casi di intossicazione alimentare, a volte anche mortali. In larga parte questi incidenti avvengono perché alcuni animali allevati nelle fattorie vengono contagiati dai ceppi batterici pericolosi, che in loro non causano malattie. Quindi la carne è contaminata, e quando arriva sulla tavola, soprattutto se la cottura non è stata adeguata, l'Escherichia coli pericoloso può finire per infettare l'uomo.
Naturalmente si può combattere il pericolo somministrando antibiotici agli animali da allevamento. Ma ci sono, come è facile prevedere, diversi problemi: il costo di queste terapie, le preoccupazioni sul fatto che i farmaci possano restare nella carne ed essere ingeriti, la possibilità di indurre resistenza nei batteri, in modo che non risentano più degli antibiotici.
Una soluzione potrebbero averla trovata, per caso, alla Washington State University. Secondo il racconto pubblicato sulla rivista New Scientist, Andrew Brabban ed i suoi collaboratori volevano stabilire quale tipo di antibiotico fosse più adatto per trattare i greggi di pecore in modo da eliminare le varianti pericolose dell'Escherichia coli. Solo che dovevano prima infettare gli animali, e non ci riuscivano. Per tre volte hanno inoculato nelle pecore l'Escherichia coli "cattivo", ma questo continuava a venire distrutto senza potersi riprodurre nel corpo delle pecore.
La risposta al mistero è che quegli animali erano portatori di un particolare virus: un cosiddetto batteriofago che attaccava e distruggeva gli Escherichia coli. I batteriofagi sono virus conosciuti da molto tempo: innocui per l'uomo, attaccano e distruggono i batteri. All'inizio del '900, prima della comparsa degli antibiotici, erano considerati una promessa per combattere le malattie causate da batteri.
Quello trovato da Brabban (chiamato CEV1) ha una preferenza particolare per i batteri Escherichia coli, ma solo per quelli pericolosi per l'uomo. Così l'idea è semplice: infettare pecore ed altri animali con il virus in modo che questo uccida tutti i batteri tossici, senza peraltro causare alcun effetto collaterale perché non può attaccare né gli animali né l'uomo.