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Notizia del 20/11/2002

Gli impatti con asteroidi meno frequenti del previsto?

Nel 1908 ci fu il famoso "evento" di Tunguska, in Siberia. Un asteroide, o più probabilmente una cometa, colpì la Terra liberando in quella zona una energia pari a dieci megatoni, sufficiente a spazzare via un'area di 2.000 chilometri quadrati. Alcune stime, basate sulle osservazioni di crateri, davano per probabile che un fenomeno del genere si potesse ripetere ogni due-trecento anni. Ora nuove misurazioni sembrano allontanare questo periodo.

I nuovi dati, pubblicati sulla rivista Nature, sono basati sui satelliti militari statunitensi che esaminano continuamente il nostro pianeta alla ricerca di eventuali esplosioni nucleari. Scienziati dell'Università del West Ontario, in Canada, li hanno esaminati alla ricerca di altri tipi di esplosioni: quelle causate da piccoli corpi celesti che, colpendo l'atmosfera terrestre, hanno liberato energie di circa cinque chilotoni. Eventi del genere, che non raggiungono la superficie del pianeta, sono stati registrati con una frequenza di una volta l'anno.

Estrapolando statisticamente questi numeri, gli scienziati canadesi hanno previsto che un asteroide del calibro di quello di Tunguska cadrebbe sulla Terra ogni mille anni, un tempo molto più lungo di quello precedentemente stimato.

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