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Notizia del 07/08/2002

Gli effetti ambientali dell'11 settembre

La tragedia dell'11 settembre, ha dato l'occasione agli scienziati per una prova considerata impossibile: cosa succede all'atmosfera quando non volano gli aerei.

A seguito dell'attacco terroristico, infatti, praticamente in tutto il mondo si è avuta la quasi paralisi dei voli di linea, paralisi che è diventata totale proprio sugli Stati Uniti e che durò fino al 14.

David Travis, dell'Università del Wisconsin a Whitewater, assieme ai suoi collaboratori, ha pensato di far uscire qualcosa di buono da quell'atto disumano. Ha esaminato i dati sulle temperature registrate su tutto il Nord America in quei giorni, con una particolare attenzione ai valori massimi e minimi.

Lo scopo della ricerca era di vedere cosa succedeva al clima quando mancavano le scie di vapore acqueo che i jet si lasciano dietro nel cielo. Si ritiene che questi scarichi finiscano per creare delle nuvole artificiali, appartenenti alla categoria dei cirri.

Quando Travis è andato a confrontare i dati con quelli dei giorni in cui i voli erano regolari, ha trovato, secondo il suo articolo pubblicato su Nature, che la differenza tra temperature minime e massime era più ampia di almeno un grado. E' noto che i cirri hanno un effetto isolante: da un lato riflettono la luce del sole verso lo spazio, dall'altro intrappolano il calore proveniente dal terreno. Quindi, quando in assenza delle scie dei jet se ne sono formati in numero minore, c'è stata una diminuzione dell'effetto isolante complessivo.

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