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Notizia del 05/03/2005

Fumo passivo: in Gran Bretagna trenta morti al giorno

Tra ambienti di lavoro e casa, in Inghilterra respirare il fumo degli altri causa circa trenta decessi al giorno. E' il calcolo fatto da ricercatori dell'Università del Queensland, a Brisbane in Australia.

Usando gli archivi nazionali sulla mortalità nel Regno Unito, gli scienziati australiani hanno esaminato i numeri sotto diversi punti di vista. In questo modo, spiegano nel loro articolo pubblicato sulla rivista British Medical Journal, hanno potuto minimizzare eventuali errori.

In effetti la questione del fumo passivo torna fuori di tanto in tanto. Infatti, mentre nessuno si azzarda più a contestare i danni provocati dalle sigarette al fumatore stesso, c'è ancora chi sostiene che i pericoli del fumo passivo, quello respirato da chi gli sta vicino, siano stati esagerati.

Invece i dati presentati sul BMJ parlano chiaro: chi non fuma ma respira a casa sua (o sul luogo di lavoro) il fumo di qualcun altro si ritrova un rischio di morte decisamente aumentato.

Tirando le somme, viene fuori la cifra di trenta morti ogni giorno, morti che potrebbero essere evitate semplicemente con un più rigido controllo delle norme del fumo in ambienti pubblici e con un maggiore rispetto dei propri familiari.