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Notizia del 15/07/2002

"Fabbriche" di ferro nell'universo?

Da qualche parte nell'universo ci potrebbero essere delle vere e proprie fabbriche di ferro sconosciute fino ad oggi. Ipotesi quasi fantascientifica, ma del resto l'alternativa è altrettanto difficile da digerire: l'universo sarebbe più vecchio del previsto.

Norbert Shartel, dell'Istituto Max Planck per la Fisica Extraterrestre, assieme ai suoi colleghi, ha studiato un oggetto celeste distante 13 miliardi e mezzo di anni luce. Si tratta di un quasar, una galassia molto giovane con un nucleo particolarmente brillante, probabilmente dovuto alla materia che cade in un grande buco nero.

Grazie all'analisi dei raggi X provenienti da APM 8279+5255 (questo il nome completo del quasar), raccolti dal satellite XMM-Newton dell'Agenzia Spaziale Europea, il gruppo di ricercatori ha notato che l'oggetto celeste contiene una quantità di ferro tripla rispetto a quella che si trova nel Sole.

Ma è un'osservazione che provoca non pochi mal di testa: data la distanza, e considerando le attuali teorie sull'evoluzione dell'universo, APM 8279+5255 si è formato 13 miliardi e mezzo di anni fa. Tutto ruota attorno al cosiddetto "Red shift", o spostamento verso il rosso: la luce di oggetti distanti ci appare più rossa perché questi stessi oggetti si allontanano da noi (un effetto Doppler, simile a quello che avvertiamo nel suono della sirena di un'ambulanza che ci passa accanto).

Ora, c'è un rapporto preciso tra spostamento verso il rosso (quindi la velocità di allontamento) la distanza e l'età di una galassia o di un quasar. Su questi calcoli si basa l'intera nostra conoscenza della storia del cosmo.

Però il ferro viene normalmente prodotto nel corso delle esplosioni stellari, soprattutto le supernove. Ed allora oggetti celesti che si sono formati più recentemente, ad esempio il Sole che ha solo cinque miliardi di anni, dovrebbero essere molto più ricchi di questo minerale perché nel corso della vita dell'universo le varie esplosioni stellari ne hanno via via prodotto una quantità sempre maggiore che si è dispersa nello spazio.

Che ci fa allora tutto quel ferro nel quasar? Roba da riscrivere i libri di cosmologia. "Studiando l'evoluzione dell'universo - dice Fred Jansen, principale ricercatore del satellite XMM-Newton - una delle regole di base è che possiamo collegare la distanza all'età. Ma per spiegare queste recenti osservazioni possiamo invece pensare che l'universo sia più vecchio di quello che pensiamo".

C'è un'altra possibilità: il ferro verrebbe prodotto anche in modo diverso dalle sole esplosioni stellari, in fabbriche di ferro, appunto. Ma nessuno sa come ciò possa avvenire. Forse ci sono stelle o altri corpi celesti capaci di fare da "industrie metallurgiche" del cosmo, ma nessuno le ha mai osservate, ed è difficile ipotizzare come potrebbero funzionare.

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