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Notizia del 03/11/2004

Essere ottimisti fa bene al cuore

Il tormentone sull'ottimismo, finito in pubblicità, ce l'hanno ormai tutti in testa. Ora c'è un altro motivo per esaltare questo stato d'animo: la salute cardiovascolare.

Secondo un articolo pubblicato sulla rivista Archives of General Psychiatry, i pazienti che descrivono sè stessi come ottimisti hanno minori probabilità di morire rispetto agli altri, soprattutto quando si parla di infarti o altre patologie che riguardano il cuore o i vasi sanguigni.

Lo studio, condotto dal Centro Psichiatrico di Delft, in Olanda, ha riguardato un migliaio di uomini e donne di età compresa tra 65 ed 85 anni. Tutti hanno riempito un questionario rivolto a conoscere informazioni sulla loro salute, sulla stima di sè stessi, sulle relazioni interpersonali e, appunto, sull'ottimismo.

Per poco più di nove anni, gli anziani sono stati seguiti da vicino. In questo periodo ci sono state complessivamente 397 morti, e le differenze tra i diversi modi di vedere la vita si sono fatte sentire. Chi aveva riportato un livello di ottimismo più alto, infatti, moriva di meno di chi era decisamente poco ottimista. In termini numerici, gli ottimisti sfegatati si sono ritrovati un rischio di morte (per qualsiasi causa) inferiore del 55% rispetto agli altri.

"Abbiamo trovato - scrivono gli autori della ricerca - che l'ottimismo è un fattore determinante, indipendentemente da altre caratteristiche sociali o economiche"

Ovviamente l'associazione tra la depressione ed un aumentato rischio di morte era già ben nota. Ma in questo caso si evidenzia un rapporto positivo tra entusiasmo verso la vita e la sua durata.

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