Energia dallo stomaco dei bovini
Dal dipartimento
I ricercatori hanno costruito una piccola cella a combustibile microbiologico: infatti al suo interno un compartimento è destinato a contenere le cellulosa ed il fluido ruminale, che contiene i batteri cellulosolitici. L’intensa attività di questi ultimi nel distruggere le macromolecole di cellulosa, un polisaccaride fondamentale del regno vegetale, genera energia, poiché si rompono i legami della molecola complessa. Una quantità di energia che, trasformata in elettricità, è sufficiente per accendere una lampadina. La cella non si esaurisce mai, se viene costantemente alimentata con cellulosa, perché i batteri si riproducono e al momento attuale ci sono celle che restano in attività per tre mesi.
Per le applicazioni future, gli scienziati impegnati nel progetto cercano di aumentare la quantità di energia prodotta da ogni singola cella e, contemporaneamente, di ottenere colonie di batteri da “coltivazioni” di laboratorio. Per la cellulosa non ci sono problemi: i residui delle coltivazioni e gli scarti dell’industria di carta e legno offrono abbondante materia prima.