Energia dal Sole: un nuovo record apre le porte al futuro
Efficienza del 39,6% nella conversione di energia solare in energia elettrica. E' un record assoluto, che mette il fotovoltaico ai primi posti nelle possibili scelte energetiche del futuro.
A raggiungerlo sono stati i ricercatori della Spectrolab, un'azienda appartenente alla Boeing. La Spectrolab ha un'esperienza probabilmente unica al mondo per quanto riguarda i pannelli solari, visto che fu dai suoi laboratori che uscirono le celle solari per fornire energia elettrica ai primi satelliti americani.
I pannelli fotovoltaici, capaci di convertire direttamente l'energia ricevuta dal Sole in energia elettrica sono effettivamente una delle grandi speranze del futuro. Non hanno bisogno di alcuna manutenzione: si installano e basta, e ciò rende il loro impiego particolarmente adatto ai Paesi del in via di sviluppo. Però da tempo i ricercatori in tutto il mondo stanno cercando di superare i problemi legati a questa tecnologia, primo fra tutti la scarsa efficienza. I pannelli fotovoltaici attualmente in vendita, infatti, sono degli enormi "spreconi": pochissima dell'energia assorbita dal Sole viene trasformata in elettricità. Il resto se ne va in calore.
Da qui la necessità di rendere più efficienti i pannelli stessi, un traguardo che alla Spectrolab inseguono da anni. Ora ci sono riusciti usando una tecnica sicuramente destinata al successo: i concentratori. Si tratta, in pratica, di lenti che concentrano la luce del sole su una zona ristretta. In questo modo, anziché avere enormi superficie rivestite di pannelli di silicio, pochi pannelli possono ricevere altrettanta energia.
Il resto del lavoro tocca alle cosiddette "multigiunzioni". In poche parole: i pannelli normali (come quelli di una calcolatrice da tavolo alimentata dalla luce) sono silicio e basta. Assorbono una parte della luce, ma non tutta. Solo alcune frequenze luminose vengono infatti intercettate, mentre le altre sfuggono via senza aver prodotto elettricità. Nelle multigiunzioni, invece, esistono almeno tre strati diversi di silicio, ognuno di essi capace di assorbire una precisa frequenza luminosa. Quindi i fotoni provenienti da Sole potranno essere catturati dal primo strato, oppure avranno una frequenza non adatta, ed allora passeranno al secondo e poi al terzo. In questo modo la quantità di energia "catturata" è molto superiore.
I pannelli che ora la Spectrolab pensa di usare per gli impianti terrestri (che potranno essere anche semplicemente il tetto della nostra casa) sono direttamente derivati da quelli dei satelliti e delle sonde spaziali. Ora si tratta solo di sistemare la loro produzione in serie.