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Notizia del 14/05/2012

Dolore cronico, il Piemonte in prima linea nella difesa del paziente

Riorganizzazione dei servizi, impiego più diffuso e corretto di farmaci oppioidi, una campagna informativa per i cittadini, volta a promuovere una vera cultura contro la sofferenza; ma anche percorsi formativi specifici per gli addetti ai lavori: sono questi alcuni dei principali obiettivi che si pone il nuovo Piano Socio-Sanitario della Regione Piemonte per garantire ai malati di dolore cronico una migliore qualità di vita e un equo accesso alle cure.  In questo modo l'Amministrazione Regionale ribadisce la volontà di essere un punto di riferimento in Italia per la lotta alla sofferenza.

Come previsto dal Ministero della Sanità, l’assistenza si compone di tre nodi complementari: il centro di riferimento di terapia del dolore (Hub), l’ambulatorio di terapia antalgica (Spoke) e il presidio territoriale con competenze di terapia antalgica gestito da un team di medici di medicina generale, opportunamente formati. I pazienti potranno così essere curati in una prima fase dal loro medico di famiglia, che poi invierà ai centri specialistici solo i casi più complessi. 

In Italia si stima siano circa 15 milioni i cittadini siano affetti da dolore cronico: si tratta quindi di una “malattia” a tutti gli effetti, che produce disabilità e notevoli costi socio-sanitari. In Piemonte,  si stima che i potenziali utenti dei servizi di terapia antalgica siano circa 600.000.

Il dolore il più delle volte è dovuto a patologie vertebrali, artrosi, cefalea, neuropatie periferiche e, solo nel 10%  dei casi, è su base oncologica.

Fondamentali nel percorso saranno la promozione di un maggior utilizzo dei farmaci antidolorifici di derivazione oppiacea, oggi sottoutilizzati, e il consolidamento del ruolo centrale del medico di famiglia come primo riferimento per il paziente affetto da dolore cronico.

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