Divieti anti-fumo: risultati immediati per la salute
C'è una cittadina in America dove nel 2002 fu emessa una dura ordinanza anti-fumo per tutti i luoghi pubblici. Di colpo nella città di Helena, in Montana, era vietatissimo fumare praticamente dovunque tranne che in strada ed a casa propria.
Sei mesi dopo l'entrata in vigore dell'ordinanza, una causa legale ha fatto in modo che venisse sospesa, e si è ripreso a fumare come al solito.
L'occasione di vedere cos'era successo agli abitanti era ghiotta, e l'hanno colta due medici dell'ospedale della zona.
Analizzando i dati sui ricoveri per infarto, si sono accorti che in quei sei mesi senza fumo c'era stata una diminuzione drastica del numero di persone arrivate al pronto soccorso per patologie cardiovascolari: il 60% in meno. Roba da far sognare qualsiasi ministro della sanità di qualsiasi Paese del mondo.
Secondo gli autori della ricerca, presentata al meeting annuale dell'American College of Cardiology, ad essere stati salvati sono soprattutto i fumatori passivi. Chi respira il fumo degli altri, infatti, si espone ad una serie di effetti nocivi, peraltro già ben conosciuti, che lo espongono al rischio di infarto.
"Questo studio - dice Stanton Glantz, dell'Università della California a San Francisco, che ha curato l'analisi statistica dei dati - ci suggerisce che proteggere le persone dal fumo passivo non solo rende la vita più piacevole, ma comincia immediatamente a salvare vite umane".
Ma anche i fumatori ne vengono avvantaggiati. In fondo lavorare in un ufficio dove è severamente vietato accendersi una sigaretta li costringe a fumare poco, a meno che non vogliano trascorrere le ore di lavoro fuori dal balcone.