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Notizia del 08/09/2002

Da dove nasce la parola?

In uno pubblicato sulla rivista NATURE, alcuni ricercatori dell'Istituto di Antropologia Evoluzionistica di Leipzig in Germania e del Centro di Genetica Umana di Oxford in Inghilterra hanno dimostrato come si debba a un piccolo frammento di Dna la conformazione particolare della nostra bocca e della nostra laringe che ci consente di articolare il linguaggio.

Il gene del linguaggio, Foxp2, era stato scoperto a Oxford lo scorso ottobre.

Questo gene, se compromesso, non consente piu' agli individui di articolare i suoni in maniera sensata.

Recentemente, gli stessi scienziati che lo hanno scoperto, hanno notato che Foxp2 e' presente non solo nel genoma umano ma anche in quello degli altri primati come gli scimpanzé e gli orango.

Rispetto al Foxp2 presente negli altri primati, quello presente nell'uomo appare mutato. Secondo il professor Paabo dell'equipe di Leipzig, la mutazione e' avvenuta circa 120-200 mila anni fa.

Questa mutazione si e' fissata nel genoma probabilmente anche per il considerevole vantaggio che apporta alla specie.

Cranio dell'Homo Neandertalensis Addirittura alcuni ipotizzano che la mutazione non sia avvenuta in modo casuale poiche' intorno all'epoca in cui questa stessa si e' stabilizzata nacquero i primi Homo Sapiens e forse una delle loro armi che ne consenti' la sopravvivenza sugli altri ominidi fu proprio la possibilita' di comunicare.

E' grazie a questa mutazione sul gene Fozp2, infatti, che la bocca e la laringe dell'uomo appaiono talmente perfezionate da essere in grado di produrre suoni complessi.

Gli scienziati tedeschi hanno paragonato tra loro la sequenza del gene Foxp2 del Gorilla, dello Scimpanze', dell'Orango e del Macacus Rhesus.

Dall'analisi delle differenze sono poi riusciti a mettere in luce come deve aver operato l'evoluzione genetica della specie.

Infatti appena dietro all'uomo nella scala evoluzionistica ci sono gli Scimpanze' (capaci secondo molti scienziati di comunicare a gesti) poi il Gorilla ed infine il Macaco. Piu' distaccato invece si trova l'Orango.L'evoluzione dell'uomo

Al contrario dall'analisi di uomini di diversa origine etnica non sono comparse differenze sul gene Foxp2.

La presenza in un individuo di una sola copia funzionante di Foxp2 porta svariati problemi tanto nell'articolare il linguaggio quanto nel comprenderlo e seguirne le regole grammaticali ed anche nel muovere correttamente i muscoli del viso.

Ovviamente la parola costituisce un fenomeno complesso nell'uomo che coinvolge altri geni e non solo Foxp2, inoltre ancora non e' noto come questo gene riesca a modellare la nostra bocca e la nostra laringe in modo da rendere possibile l'articolazione del linguaggio.

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