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Notizia del 26/05/2010

Come misurare la temperatura corporea di un dinosauro

La misurazione della quantità di aggregazioni di isotopi pesanti di carbonio e ossigeno, (13C) e (18O), che si formano nelle ossa, nei denti e nei gusci delle uova degli animali, si è rivelata essere un metodo preciso per la determinazione della loro temperatura corporea. In particolare, a un minor numero di aggregazioni corrisponde una temperatura più elevata, e viceversa.

La scoperta, pubblicata on line sui Proceedings of the National Academy of Sciences, si deve a un gruppo di ricercatori del California Institute of Technology. I geochimici hanno prima testato la loro tecnica su animali di specie viventi, come l'elefante e il coccodrillo, verificando la validità del sistema, per passare poi alla misurazione su animali estinti, come un mammuth del tardo Pleistocene, i cui 380 di temperatura corporea risultano paragonabili a quelli di un grande mammifero vivente.

La difficoltà maggiore è quella di trovare reperti che non siano stati alterati da processi geologici che possano aver cambiato i legami tra gli isotopi. Lo sviluppo più interessante è, invece, quello rivolto alla conoscenza dell'habitat marino dei tempi antichi: la temperatura di pesci e squali è influenzata da quella delle acque in cui vivono, così misurando la prima si possono ottenere interessanti informazioni sulla evoluzione della temperatura degli oceani.

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