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Notizia del 10/02/2003

Cellule immunitarie contro il cancro: un passo in avanti

Potrebbe rivelarsi un passo in avanti significativo quello ottenuto dai ricercatori dello Sloan-Kettering Cancer Center, negli Stati Uniti, che hanno pubblicato i loro risultati sull'edizione on line della rivista Nature Medicine (successivamente apparirà anche nell'edizione stampata).

Gli scienziati americani sono riusciti ad ottenere un buon successo con una tecnica inseguita da molto tempo: preparare le cellule del sistema immunitario in modo da far riconoscere loro le cellule cancerose ed attaccarle.

In precedenza c'erano stati diversi tentativi in questo campo: i linfociti T umani erano stati ingegnerizzati in modo da riconoscere ed uccidere le cellule cancerose in laboratorio. Ma quando erano stati iniettati in animali da esperimento la loro efficacia diminuiva enormemente (ad esempio morivano precocemente).

Allo Sloan-Kettering Cancer Center hanno seguito una strada analoga: nei linfociti T umani, coltivati in laboratorio, è stato inserito un antigene specifico delle cellule di un tumore di cui erano affetti topi. Poi i linfociti sono stati iniettati nei topi, ed hanno effettivamente attaccato e completamente distrutto le cellule tumorali.

Il successo è venuto grazie al metodo di coltivazione delle cellule T, che sono risultate capaci di dividersi, quindi di proliferare, mantenendo inalterata la loro capacità di riconoscimento e distruzione delle cellule tumorali che avevano imparato a riconoscere.

Ora gli scienziati autori dello studio sono convinti che si stia avvicinando il momento di provare questa terapia sull'uomo. L'antigene usato, la proteina CD19, è comune per cellule tumorali della leucemia linfoblastica acuta, della leucemia linfocitica cronica e della maggioranza dei linfomi non-Hodgkin. Quindi appare logico che i primi test, se approvati, verranno condotti su persone colpite da queste malattie.