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Notizia del 10/07/2004

Bloccare due proteine per combattere l'infezione da papilloma

Un sistema che riesce a bloccare la produzione di due proteine nelle cellule infettate potrebbe rivelarsi decisivo per la lotta al virus del papilloma umano (HPV), una delle malattie a trasmissione sessuale più frequente al mondo. Ed anche una delle più preoccupanti, visto che alcuni tipi di virus HPV sono considerati capaci di indurre la cosiddetta displasia cervicale, che nelle donne può essere precursore del cancro della cervice uterina.

Il papilloma (che ha come effetto più evidente quello di creare lesioni sulle mucose dopo che sia avvenuta l'infezione, i cosiddetti condilomi o le "creste di gallo"), come tutti i virus entra nelle cellule e le "convince" a produrre copie di sé stesso. Ma le cellule infettate hanno bisogno di produrre continuamente due proteine per sopravvivere e proliferare: le HPV11 E6 ed E7.

I ricercatori della Penn State University, che hanno riportato il loro lavoro sull'edizione on line della rivista Gene Therapy, hanno così pensato di bloccare la produzione delle due proteine e vedere cosa succede.

"Ci sono - spiega Gary Clawson, uno degli autori dello studio - alcune caratteristiche uniche nelle E6 ed E7 che le rendono bersagli ideali di un intervento medico. Prima di tutto, infatti, riescono ad ingannare i sistemi di regolazione della crescita cellulare (un passaggio importante nella strada che può portare al cancro, ndr)".

Il sistema usato dagli scienziati della Penn State è uno di quelli sui quali si stanno appuntando molte speranze per diverse patologie: bloccare l'RNA, cioè la molecola che, dopo aver copiato le informazioni contenute nel DNA, trasporta queste informazioni fuori dal nucleo delle cellule per costruire le relative proteine. Quindi, bloccando l'RNA, l'informazione genetica esiste ancora, ma non può essere messa in pratica. Ed è il caso di ricordare che i virus si riproducono nelle cellule proprio inserendo nel DNA di queste ultime alcuni pezzi della propria informazione genetica.

l'RNA delle proteine E6 ed E7 è stato così bloccato usando frammenti di DNA creati specificamente per interferire con esso. L'esperimento è stato quindi condotto sui topi, dove si è visto che l'infezione da papilloma veniva effettivamente bloccata, anche se non quando aveva causato lesioni troppo grandi.

Lo stesso gruppo di ricercatori è ora impegnato ad applicare la stessa linea di studio sull'HPV 16, che è considerato il virus del papilloma più a rischio per lo sviluppo del cancro nelle donne.

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