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Notizia del 01/12/2011

Bambini e cuccioli di scimpanzè a confronto nel gioco

Che discendiamo dalle scimmie già lo sapevamo.  Nuove conferme vengono ora da una ricerca italiana che dimostra come nel corso dello sviluppo individuale il comportamento dei bambini piccoli e dei cuccioli di scimpanzè  (Pan troglodytes) durante i momenti di gioco varia seguendo tendenze analoghe.

ScimpanzèLo studio è stato realizzato da Giada Cordoni ed Elisabetta Palagi, del Museo di Storia Naturale e del Territorio dell'Università di Pisa, in collaborazione con l'Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del  CNR di Roma, osservando in particolare il gioco sociale, ale a dire quello che coinvolge due o più individui, e che riveste funzioni diverse a seconda di fattori quali il sesso, l'età, la qualità del rapporto tra i compagni di gioco, il contesto e l'ambiente.

I risultati ottenuti hanno dimostrato che, nello scimpanzé come nell'uomo, esistono variazioni apprezzabili dei parametri del gioco durante il passaggio dalla fase infantile a quella giovanile. In particolare, si è notato che i bambini in età prescolare (0-3 anni), come i piccoli di scimpanzé, mostrano livelli più alti di gioco solitario, mentre il gioco sociale di lotta rimane pressoché costante dall'infanzia all'adolescenza.

Un altro elemento su cui si è concentrata la ricerca sono le espressioni del volto: esseri umani e grandi scimmie sorridono entrambi spontaneamente durante le esperienze piacevoli, quale appunto il gioco.

Questa ricerca, possibile grazie ad accurati studi quantitativi su scimmie e proscimmie, mette in luce le numerose affinità comportamentali esistenti tra l'uomo e il suo più vicino antenato, affinità che si riscontrano sin dai primi anni dello sviluppo dell'individuo.

 





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