Artrite del ginocchio: la chirurgia artroscopica ha lo stesso effetto del placebo
E' una ricerca che potrà avere implicazioni notevoli per il trattamento dell'artrite del ginocchio: secondo gli scienziati del Baylor College of Medicine di Houston, in Texas, l'intervento chirurgico mediante artroscopia non ha effetti migliori di un intervento placebo, quindi "finto". I pazienti trattati sul serio e quelli operati in modo simulato, infatti, hanno lo stesso livello di beneficio nei confronti dei sintomi di questa malattia.
Lo studio, pubblicato sulla rivista New England Journal of Medicine, mette in discussione un intervento largamente usato (soprattutto negli Stati Uniti) per la terapia di una patologia piuttosto diffusa. L'osteoartrite è infatti una malattia degenerativa delle articolazioni che spesso colpisce proprio il ginocchio, causando gonfiore e dolori. Tipicamente la terapia è a base di farmaci antinfiammatori ed esercizi riabilitativi. Quando questi interventi falliscono, si passa a considerare la chirurgia, che viene eseguita inserendo nell'articolazione un minuscolo tubo, l'artroscopio appunto.
I pazienti coinvolti sono stati divisi in tre gruppi. Il primo è stato sottoposto al cosiddetto courettage chirurgico, nel quale la cartilagine malata viene tagliata via ed asportata. Al secondo, sempre con un intervento artroscopico, la cartilagine è stata asportata con una operazione di "lavaggio". L'ultimo gruppo è quello del placebo, cioè della finta terapia. Questi pazienti hanno avuto piccole incisioni sul ginocchio, ma non erano veri interventi, anche se loro non potevano saperlo.
Per due anni i responsabili dello studio hanno poi seguito tutti i malati. La sorpresa è stata sicuramente notevole quando si è visto che tutti e tre i gruppi dicevano di sentirsi moderatamente meglio in modo esattamente identico. Insomma, la chirurgia aveva avuto lo stesso effetto della terapia placebo.
"Il fatto che gli interventi artroscopici nei pazienti con oseoartrite del ginocchio non siano più efficaci del placebo - dice Nelda Wray, del Baylor College - porta a chiedersi se i soldi spesi in queste procedure non potrebbero essere usati meglio".