Anticorpi contro la mucca pazza
Il Prof. White ed alcuni suoi collaboratori dell'Imperial College e University College di Londra hanno appena scoperto un modo per rallentare l'evoluzione delle malattie prioniche.
La forma umana più comune di queste malattie è quella descritta per la prima volta da Creutzfeldt–Jakob; molta paura ha però suscitato, qualche anno fa, la presenza della variante bovina in Inghilterra (BSE o morbo della mucca pazza), ed il pericolo che questa potesse essere trasmessa facilmente agli esseri umani.
La malattia si sviluppa a causa della modificazione strutturale di una proteina prionica, la PrPC, in una sua variante, la PrPSc.
E' proprio questa forma modificata a causare la malattia e a provocare anche la successiva trasformazione di proteine normali in PrPSc, in una sorta di auto-amplificazione.
I ricercatori hanno però trovato il modo di impedire che le forme "patologiche" del prione possano modificare la conformazione della PrP "normale", grazie all'utilizzo di anticorpi monoclonali.
Gli anticorpi, riconoscendo la proteina prionica normale, ne impediscono l'aggregazione con la forma PrPSc, impedendone la trasformazione.
In questo modo si può pensare di prevenire l'accumulo di PrPSc e lo sviluppo della malattia.