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Notizia del 22/11/2002

Anche l'acido folico entra in campo contro l'infarto

E' diventato una conoscenza abituale di tutte le mamme in attesa: l'acido folico viene infatti largamente prescritto all'inizio della gravidanza per prevenire alcuni difetti congeniti nel bambino. Ora sembra che lo ritroveremo anche come arma contro le malattie cardiovascolari.

Uno studio scientifico in questo campo è stato condotto dal General Hospital di Southampton, dalla London School of Medicine e dal Wolfson Institute of Preventive Medicine, tutte strutture inglesi, ed è stato pubblicato sulla rivista inglese British Medical Journal.

La ricerca era prevalentemente concentrata su un'altra sostanza: l'omocisteina, un aminoacido. Si sapeva già che un aumento della sua presenza nel sangue era in qualche modo collegato con un maggiore rischio di malattie cardiovascolari. Gli scienziati inglesi, esaminando ben 72 studi scientifici precedenti e trattandoli come se si trattasse di una ricerca unica (un metodo matematico chiamato metanalilsi) hanno ora fornito nuove prove secondo le quali c'è una relazione precisa: troppa omocisteina nel sangue predispone ad un rischio maggiore.

Su queste basi, viene proposto di abbassare il livello di omocisteina nelle persone a rischio (pazienti già colpiti da una malattia cardiovascolare o semplicemente di età superiore a 55 anni). Questa azione, che ovviamente riguarda solo coloro che hanno un livello dell'aminoacido superiore al normale, può essere ottenuta in modo decisamente facile: aumentando la presenza di acido folico.

In pillole (come quelle delle donne in gravidanza), ma non solo: soprattutto negli Stati Uniti si stanno diffondendo normali cibi "fortificati" con acido folico, in modo da garantire un apporto sufficiente all'organismo.

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