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Notizia del 19/09/2002

Ammaestrare le cellule immunitarie per combattere il cancro

La strada non è nuova, ma ora sembra veramente funzionare: secondo un articolo pubblicato dalla rivista Science, ricercatori del National Cancer Institute sono riusciti ad ottenere risultati promettenti "addomesticando" le cellule immunitarie di pazienti malati di melanoma.

La tecnica è semplice, in teoria: prima di tutto si prelevano dal paziente alcuni linfociti T, capaci di riconoscere ed uccidere cellule estranee nell'organismo. Poi li si coltiva in laboratorio facendoli "incontrare" con le cellule tumorali, anche queste prelevate dal malato. In questo modo le cellule immunitarie si attivano contro quelle cancerose, ed imparano a combatterle. Alla fine basta far riprodurre i linfociti T attivati e poi reiniettarli nel paziente stesso in modo che vadano a caccia di cellule tumorali identiche a quelle che hanno già conosciuto.

Strada non nuova, si diceva: "In passato - dice Steven Rosenberg, del National Cancer Institute - solo una piccolissima percentuale di cellule iniettate riuscivano a sopravvivere nel corpo del paziente, ed anche loro resistevano per pochi giorni".

La novità di oggi è nella tecnica di produzione delle cellule in laboratorio e nel metodo con cui il malato viene preparato ad accoglierle. La persona che deve ricevere le sue cellule modificate, infatti, viene sottoposta a terapia con interleuchina-2, una molecola che stimola la crescita continua di linfociti T. Parallelamente il paziente viene sottoposto ad una chemioterapia, non per attaccare il tumore, ma per distruggere parte delle sue cellule immunitarie che si sono rivelate incapaci di combattere il cancro. Spazzate via le vecchie cellule, le nuove troveranno vita più facile, e da qui sono arrivati i risultati.

13 pazienti con melanoma metastatizzato, resistente a tutti i metodi normali, sono stati trattati con questa terapia. In sei di loro è stato osservato un restringimento del tumore di almeno il 50%.

Il trattamento è estremamente sperimentale, per ora. E non manca di effetti collaterali (distruggendo le cellule immunitarie normali ci si espone a malattie, ad esempio). Ma i ricercatori sono fiduciosi di poter "ammaestrare" linfociti T anche contro altri tipi di cancro. Forse persino contro l'AIDS.